venerdì 22 marzo 2013

1969: Il lato Oscuro Del Rock…”There’s still time to change the road on”…


Sono ormai passati quarant’ anni da quando la cultura hippie, fino a quel momento carica di positività e speranza, mostra il suo lato oscuro. I figli dei fiori si trasformano in “figli di satana”. Il sogno di pace si capovolge … e dall’ utopia … Spuntano le corna …
I fiori della generazione dell’amore stavano appassendo, la spensieratezza che aveva colorato San Francisco, città-simbolo della “love Revolution”, la spiritualità ed il desiderio di pace ben presto si trasformò in una adorazione per l’occulto e per il suo simbolismo; le stelle del pop ormai flirtano con quelle nuove pratiche occulte: dal satanismo moderno di Anton LaVey ad Aleister Crowley. La stagione a cavallo tra la fine degli anni sessanta e gli inizi dei settanta, fu quella dove l’apparente “innocenza dei sixties” viene sostituita dalla “sympathy for the devil” già preannunciata dai Rolling Stones.                                            Per capire meglio questo periodo di cambiamento, non solo culturale ma principalmente musicale, ecco a voi gli album considerati vere e proprie “pietre Miliari”del rock o, per meglio dire “Hard rock”!                                                                    
WELCOME  TO THE DARK SIDE OF ROCK’N’ROLL!!!


                                                                                                                  

Led Zeppelin                                                                               Led Zeppelin IV,atlantic,1971
                                                                         
Non c’è da meravigliarsi che “Stairway To Heaven”sia considerato da alcuni il classico del rock per eccellenza; con tanto di messaggi subliminali e teorie occulte: Jimmy Page, leader della più grande band di tutti i tempi, non ha mai fatto mistero dei suoi interessi sul mondo occulto, arrivando persino ad acquistare “Boleskine House” residenza della grande Bestia 666 Aleister Crowley. E’ certo che(ballate rock a parte)tutto l’album, se visto ed ascoltato attentamente sembri trasmettere segnali iniziatici; dalle canzoni, fino alla copertina piena zeppa di simboli occulti e riferimenti ai tarocchi.                                                                            


Beatles                                                                                    White Album,apple,1968
                                                                                                                                                                                      
Se la cronaca non si fosse messa di mezzo,staremo qui a ricordare “Helter Skelter” come la più dura e violenta canzone mai concepita dal solito personaggio calmo e posato che era Paul McCartney…e non come la primissima canzone Hard Rock della storia!                                             Peccato che,quel pazzo di Charles Manson interpretò questo brano a modo suo e con la sua “Family” trasse ispirazione per il massacro di “Cielo Drive”in California.Impossibile poi non accorgersi dei presunti messaggi subliminali che ci trasmette quella “scatola rumorista”che è il brano”Revolution 9”e su quella continua presenza di morte in ogni singola traccia di questo doppio album schizzato:i Beatles già non c’erano più …



The Rolling Stones                                                            Beggars Banquet,deca,1968
                                                                                                                                                                           
Chi è quell’individuo “rosso di carnagione, cornuto e portatore di oscurità” che si presenta all' ascoltatore di quest’album, in un brano il cui semplice titolo ci dice già tutto? Ma il diavolo in persona!     Al loro caro amico, gli Stones avevano già dedicato un tributo spettacolare in”Their Satanic Majesties Request” e l’anno dopo Mick Jagger, leader della band  in seguito alla morte di Brian Jones, comporrà la colonna sonora di “Invocation Of My Demon brother”di Kenneth Anger.                                                             Ma è proprio “Sympathy for the devil” ,(S)fortunatamente per lui,ad essere considerato un vero e proprio inno all’Anti-Cristo del Rock fine anni sessanta.... 
Con tantissimi seguaci devoti…

martedì 16 ottobre 2012

Some Icons Of Silent Film





Charles Spencer Chaplin, noto come Charlie Chaplin 
(Londra, 16 aprile 1889 – Corsier-sur-Vevey, 25 dicembre 1977).
Il personaggio attorno al quale Chaplin costruì larga parte delle sue sceneggiature, 
e che gli diede fama universale, fu quello del "vagabondo" 
(The Tramp in inglese; Charlot in italiano, francese e spagnolo): 
un omino dalle raffinate maniere e la dignità di un gentiluomo, 
vestito di una stretta giacchetta, pantaloni e scarpe più grandi della sua misura, 
una bombetta e un bastone da passeggio in bambù; tipici del personaggio erano anche i baffetti 
e l'andatura ondeggiante. 
L'emotività sentimentale e il malinconico disincanto di fronte alla spietatezza e 
alle ingiustizie della società moderna, fecero di Charlot l'emblema dell'alienazione umana 
(in particolare delle classi sociali più emarginate) 
nell'era del progresso economico e industriale.





 

Greta Garbo, nome d'arte di Greta Lovisa Gustafsson 
(Stoccolma, 18 settembre 1905 – New York, 15 aprile 1990) , 
fra le più celebri di tutti i tempi, sedusse generazioni di appassionati di cinema 
con il suo carisma e il suo fascino misterioso. Per la sua bellezza e per la indiscussa bravura, 
venne soprannominata la "Divina".
Decise di cambiare il proprio nome in Greta Garbo, ispirandosi a quello di Bethlen Gabor, 
sovrano ungherese del XVII secolo. Anche il suo look subì dei progressivi mutamenti. 
Nel tempo libero, infatti, amava vestire comodamente,in maniera molto informale 
e in tal modo inventò, forse senza esserne consapevole, anche uno stile: 
lo stile alla Garbo, caratterizzato da un abbigliamento decisamente androgino, 
con giacche di taglio maschile, pantaloni, camicia e cravatta, riuscendo ad imporre 
un'immagine innovativa e, nel contempo, sensuale.






Joseph Frank "Buster" Keaton 
(Piqua, 4 ottobre 1895 – Woodland Hills, 1º febbraio 1966), 
oltre che attore è stato anche regista e sceneggiatore statunitense, 
del periodo del cinema 
muto classico.
Celebre per l'espressione stralunata e triste dei suoi personaggi e soprattutto per 
la mimica e il suo talento "acrobatico" nelle gag che portava sullo schermo, è considerato uno 
dei maggiori artisti del genere Burlesque.
Mostro sacro del cinema muto a Hollywood, 
il suo cinema fu un meccanismo con continui rovesciamenti di senso, 
all'insegna di un esercizio continuo della logica: gli oggetti cambiano di senso, 
le azioni semplici diventano complesse e quelle impossibili diventano facilissime; 
ciò che sembra innocuo diventa un pericolo e le avversità si rivelano aiuti impensati.
Nei suoi film il mondo reale diventa astratto, surreale, tutto ciò che è sbagliato è anche 
giusto e viceversa.





Mary Louise Brooks,meglio conosciuta come Louise Brooks 
(Cherryvale, 14 novembre 1906 – Rochester, 8 agosto 1985) 
ballerina, showgirl e attrice statunitense del cinema muto, nell'ultima parte della sua vita ha svolto anche 
attività di scrittrice e critica cinematografica.
Di temperamento chiuso e per certi versi difficile, esprime al meglio la sua vocazione artistica 
in Germania grazie al regista Georg Wilhelm Pabst che le affida, due personaggi dotati di 
carisma sensuale: una giovane libera e disinibita costretta da circostanze avverse a 
diventare una prostituta ne "Il vaso di Pandora" (1929) e nel "Diario di una donna perduta" (1929). 
L'interpretazione di questi film, ispirati dalla "tragedia mostruosa" di Wedekind, 
la resero l'incarnazione moderna del 
mito della femme fatale: sensuale, provocante, amorale e pericolosa; 
ma allo stesso tempo infantile, innocente e pura. Il personaggio di 
Lulù cominciò a far presa sull'immaginario collettivo.





Rodolfo Valentino o Rudolph Valentino, 
nome d'arte di Rodolfo Alfonso Raffaello Pierre Filibert Guglielmi di Valentina D'Antonguella 
(Castellaneta, 6 maggio 1895 – New York, 23 agosto 1926).
Fu uno dei più grandi divi cinematografici della sua epoca. 
Il suo stile recitativo fu ammirato da altri grandi, tra cui lo stesso Charlie Chaplin.
Di una bellezza considerata straordinaria, Rodolfo Valentino era dotato di un fascino 
magnetico ed ambiguo che ne faceva un latin lover e un tombeur de femmes quanto mai moderno e 
differente dai modelli (un po' stereotipati e per certi versi datati) di un Casanova o di un 
Don Giovanni; sotto questo aspetto fu anche uno dei primi sex symbol del cinema se non addirittura un 
vero e proprio oggetto del desiderio, destinato al culto di massa.
Questo suo fascino oltre che gli indubbi meriti di attore, in un'epoca in cui 
il cinema muoveva ancora i primi passi, lo trasformerà in leggenda.





Alla Nazimova, nome d'arte di Mariam Ėdez Adelaida Leventon 
(Jalta, 22 maggio 1879 – Los Angeles, 13 luglio 1945), 
è stata un'attrice teatrale e attrice 
cinematografica russa naturalizzata statunitense.
Da piccola Litigava con i ragazzini che le davano del maschiaccio;
ha lasciato la scuola di Stanislavskij quando cominciò a considerarlo superato; 
tra i venti e i trent'anni divenne la più celebre diva delle scene europee e statunitensi; 
ad Hollywood dettava legge realizzando film "artistici"; utilizzava la sua villa californiana 
per dare festini per sole donne. Questa era la grande Alla Nazimova! 
Oggi la ricordiamo per i pettegolezzi riguardanti il suo lesbismo e i baccanali 
che amava organizzare; peccato che oltre a questo, pochi sanno che la Nazimova sia stata 
unanimemente riconosciuta come la più grande interprete di Ibsen e Cechov.









Hello dear Followers!
Oggi vi posto questo mini "portrait" delle icone del cinema muto...bèh,aggiungerei anche icone dello stile!Adoro questa tipologia di cinema,che mi emoziona e mi fa sognare qui tempi dell'oro! *.*
xoxo Alessandra.C

















lunedì 1 ottobre 2012

Milano Fashion Week

Con ben 132 collezioni, 53 presentazioni e 73 sfilate,
la settimana della moda milanese di quest'anno 
si è rivelata un caleidoscopio di colori: dall' arancio, blu e verde di Gucci,
allo Shocking di Versus, ai colori pastello di Antonio Marras molto delicati, adatte a 
una vera signora.
Per non parlare poi dell'inimitabile eleganza di Giorgio Armani e 
la rafinatezza,da sempre ammirata, di Alberta Ferretti!
Un ritorno agli indimenticabili anni '60 e '70 per Moschino, Versace e Roberto Cavalli
accompagnato da un tocco di marrone da parte di Max Mara e Trussardi per rendere questo
viaggio un safari che parte dalla savana africana,per poi passare dalla Sicilia di Dolce e Gabbana
ed arrivare al Giappone di Emilio Pucci.
Uno dei trend più visti proposti da Giorgio Armani e Burberry è certamente il lamè.
Insomma...Una moda d’altri tempi!
Una Milano Fashion Week semplicemente fantastica!

Ermanno Scevrino
Emporio Armani
Dolce e Gabbana

Emilio Pucci
Francesco Scognamiglio
Aquilano Rimondi

Bottega Veneta

Etro
Basharatyan V.

Blugirl

C'N'C Costume National
Jo No Fui

Genny
                                                  
Antonio Marras

Paola Frani

Alberta Ferretti

Alviero Martini
Versus
Roccobarocco

Prada

Roberto Cavalli
Missoni

Max Mara

John Richmond
Gucci

Frankie Morello

Salvatore Ferragamo
Versace

                                                   

Simonetta Ravizza


D Squared2


Fendi


Giorgio Armani

Moschino

Trussardi

 P.S: Good Morning people! in questa giornata caldissima Palermitana di ottobre(eh si 30 gradi!), finalmente trovo un momento di libertà da dedicare alla moda!

xoxo Alessandra.C

martedì 18 settembre 2012

A Personal Point of View...



Bonjour tous le monde!
Ecco qui gli scatti che ho fatto all'evento e durante quei tre fantastici giorni! ;)





Aci Sant'Antonio

B&B "Antichi Ricordi"

Abito di carta: AMaViS


Creazioni di: Antonella Di Vita, Serena Mattia

Mavi Santarelli - Giuseppe Giovanni Circhirillo - Alberto Messina

Abito di carta: AMaViS

Bustino e gonna di carta: Alberto Messina



Abito di cravatte: AMaViS 

Abito di carta di: Antonella Grazia Pipoli

Collezione di: Alberto Messina


Bustino in cartapesta e gonna di carta di: Antonella Di Vita

Bustino in cartapesta di: Antonella Di Vita

Bustini in cartapesta di: Antonella Di Vita

xoxo Alessandra.C